Bollo auto: le decisioni della regionale

Come forse qualcuno ricorderà, tempo addietro la CTP di Milano ebbe a pronunciarsi sulla regolarità formale degli atti di accertamento inviati dalla Regione Lombardia per richiedere il pagamento del bollo auto, rilevandone, in sintesi, la genericità e la non conformità allo statuto del contribuente.

Con recente  Sentenza la CT Regionale si è occupata ancora della questione.

La CTR ha ancora una volta rilevato che “l’avviso è redatto in forma stereotipata… non soddisfa l’obbligo , posto a carico dell’Ufficio (Regione), di indicare gli specifici motivi dell’accertemento stesso…  per identico caso (NB) la Regione ha fatto acquiescenza …” ed ha annullato l’avviso.

Va da sè  che il principio vale per gli avvisi identici a quello in esame e cioè affetti dagli stessi vizi di genericità ed incompletezza.

La CT Regionale, di proprio, ha aggiunto che esiste un obbligo, posto a carico dell’Ufficio (Regione) di specificare i motivi dell’accertamento, negando che l’avviso di accertamento stesso possa essere una “presunzione di omesso pagamento“.

Un altro colpo, dunque (ma quanti ne occorreranno ancora?) alla concezione secondo la quale gli atti di accertamento sarebbero provocationes ad opponendum, concezione, quest’ultima, non certo in linea con lo Statuto del contribuente, ma che ancora tenacemente resiste in molti organi ed uffici.

  

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