La trappola del semaforo giallo

 A chi non è capitato di essere bloccato all’incrocio mentre il semaforo (che era giallo) diventava rosso? Le ragioni possono essere tante, ma, spesso, la causa è la durata del giallo, non adeguata alle condizioni del traffico.Vale la pena riportare che cosa ha recentemente statuito la cassazione (Cassazione civile , sez. II, sentenza 18.04.2007 n° 9167 pubbl. ex mutils su ALTALEX) in proposito. La Sentenza è talmente breve che vale la pena riportarla per intero.M. P. ha impugnato, nei confronti del Comune di Roma, con ricorso notificato il 16 febbraio 2006, la sentenza del Giudice di Pace di Roma, depositata il 20 gennaio 2005, che gli aveva rigettato l’opposizione al verbale di contestazione della violazione di cui agli articoli 41/11 e 146 Cds, redatto dalla Polizia. Lamenta la falsa applicazione dell’articolo 2700 c.c. e la violazione degli articoli 115 e 116 c.p.c. atteso che il Giudice di Pace nulla aveva rilevato in ordine all’eccepita inesistenza dell’elemento soggettivo, determinata dal fatto che era rimasto intrappolato dal traffico nell’area d’incrocio, si che non gli poteva essere imputata la circostanza che fosse scattato il segnale rosso. Il Comune non resiste. Il Procuratore Generale ha chiesto la trattazione del ricorso ex articolo 375 c.p.c., attesa la manifesta fondatezza della doglianza.

Motivi della decisione: In effetti il Giudice di Pace di Roma omette completamente di esaminare e motivare in ordine all’eccepita inesistenza dell’elemento soggettivo, limitandosi ad affermare il valore probatorio ex articolo 2700 c.c. dell’impugnato verbale, incorrendo così nella violazione di cui all’articolo 112 c.p.c., per omessa pronuncia, di fatto denunciata nella doglianza del ricorrente.

All’accoglimento del ricorso, segue la cassazione dell’impugnata sentenza, con rinvio al Giudice di Pace di Roma, altro magistrato, affinché riesamini il ricorso e decida, anche in ordine alle spese del presente grado, fornendo adeguata motivazione in relazione alle specifiche doglianze del ricorrente.

P.Q.M.

Accoglie il ricorso, cassa l’impugnata sentenza e rinvia al GdP di Roma altro magistrato, anche per le spese del presente grado.

Che cosa vuol dire? Si tratta di un sillogismo di facile enunciazione:

  1. tutte le volte che c’è sanzione, deve esserci colpa
  2. se tizio rimane imbottigliato nel traffico è senza colpa
  3. se tizio è senza colpa non può essere sanzionato

Non è sufficiente – aggiunge sempre la cassazione – ripetere che “L’atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso [c.c. 451; c.p.c. 221; c.p. 476, 478], della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti [c.c. 2714, 2739] (1).” (questo il testo dell’art. 2700 c.c. richiamato dalla cassazione).

Se il ricorrente chiede di dimostrare di essere senza colpa, il giudice deve esaminare le prove, dopo di che, può respingere o accogliere il ricorso.
Possiamo però spingerci più in là.

Secondo il codice della strada : “Le luci delle lanterne semaforiche veicolari normali sono di forma circolare e di colore:

a) rosso, con significato di arresto;

b) giallo, con significato di preavviso di arresto;

c) verde, con significato di via libera.

… Durante il periodo di accensione della luce gialla, i veicoli non possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l’arresto, di cui al comma 11, a meno che vi si trovino così prossimi, al momento dell’accensione della luce gialla, che non possano più arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza; in tal caso essi devono sgombrare sollecitamente l’area di intersezione con opportuna prudenza….

Il regolamento di attuazione precisa : “Le lanterne semaforiche veicolari normali sono a tre luci colorate di forma circolare, disposte verticalmente nel seguente modo: luce rossa in alto, luce gialla al centro e luce verde in basso (fig. II.449).

Le norme richiamate, tuttavia, non paiono contenere prescrizioni che riguardino la durata di accensione delle luci delle lanterne semaforiche, certo non contengono una prescrizione relativa alla durata minima.

Forse a tutti sarà capitato di imbattersi in gialli che impongono sprint da ferraristi per “sgombrare sollecitamente l’area di intersezione“, con buona pace dell’opportuna prudenza. Sarebbe interessante valutare quale sia il tempo psicotecnico di reazione per vedere il giallo e disimpegnare l’incrocio per un soggetto che proceda a 50 km/h (limite medio di velocità medio per i centri abitati)

E allora, per il tizio di turno, sarà opportuno sostenere (e poi provare) di essere senza colpa perché, per disimpegnare l’incrocio prima dell’accensione rosso – ammesso che avesse il tempo psicotecnico di farlo visto il labile preavviso datogli (es: giallo della durata di due secondi!) – avrebbe dovuto o violare il limite di velocità, o compiere manovre azzardate, o tamponare il veicolo davanti etc…  sarà anche opportuno  citare la sentenza sopra richiamata per evitare che il giudice si trinceri dietro il solito stilema della querela di falso.

Tutto questo, ovviamente, a meno che non siano presenti degli agenti accertatori che possano dimostrare che tizio aveva tutto il tempo per disimpegnare l’incrocio (ma sappiamo che accade di rado).