Il punto sul contenzioso per il risarcimento dei danni procurati da somministrazione di sangue o emoderivati infetti

Dopo alcuni mesi di “operoso” silenzio ci pare doveroso aggiornare i nostri clienti, ma non solo, sulla questione – che per la verità si trascina ormai da anni – del risarcimento del danno causato dalla somministrazione di sangue o emoderivati infetti.
Pur non avendo contribuito ad inserire alcun emendamento risolutivo nella Finanziaria 2007, il Ministero della Salute – anche grazie all’azione di garbata pressione efficacemente portata avanti dalla Fondazione Giambrone per quanto riguarda i talassemici – ha nuovamente istituito tavoli tecnici, suddivisi per tipologia di danneggiati, al fine di ricercare una soluzione a questo annoso problema. Continua a leggere

Deducibilità spese per l’acquisto di farmaci: novità introdotte dalla finanziaria 2006

La finanziaria contiene delle novità relative alla deducibilità delle spese mediche.

Questo il testo della legge (l 296/2006): Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 10, comma 1, lettera b), dopo il primo periodo è inserito il seguente: «Ai fini della deduzione la spesa sanitaria relativa all’acquisto di medicinali deve essere certificata da fattura o da scontrino fiscale contenente la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e l’indicazione del codice fiscale del destinatario»;
b) all’articolo 15, comma 1, lettera c), dopo il secondo periodo è inserito il seguente: «Ai fini della detrazione la spesa sanitaria relativa all’acquisto di medicinali deve essere certificata da fattura o da scontrino fiscale contenente la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e l’indicazione del codice fiscale del destinatario
». Le disposizioni introdotte dalle lettere a) e b) del comma 28 hanno effetto a decorrere dal 1° luglio 2007. Fino al 31 dicembre 2007, nel caso in cui l’acquirente non sia il destinatario del farmaco, non ne conosca il codice fiscale o non abbia con sé la tessera sanitaria, l’indicazione del codice fiscale può essere riportata a mano sullo scontrino fiscale direttamente dal destinatario, fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 50 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni, in materia di obbligo di rilevazione del codice fiscale da parte del farmacista.

Che cosa vuol dire?

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Chi acquista su E- Bay merce contraffatta è penalmente perseguibile?

Una interessante sentenza del Tribunale di Busto Arsizio, Sezione distaccata di Gallarate, chiarisce che, nell’ipotesi in cui chi acquisti merce contraffatta sia un privato cittadino che non esercita il commercio, qualora la quantità della merce sia esigua (tale cioè da far escludere qualsiasi scopo di lucro) ed il venditore ne abbia garantito qualità ed originalità, deve senz’altro riconoscersi la perfetta buona fede, con conseguente assoluzione del’imputato “perchè il fatto non costituisce reato”. Continua a leggere

Anche la Procura generale della Repubblica è favorevole alla rivalutazione ISTAT secondo il t.i.p. anche della somma corrispondente all’i.i.s. compositiva dell’assegno ex lege 210/92

In attesa di un ventilato intervento legislativo, dopo la sentenza della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, n.15894/05, ottenuta dallo scrivente nell’interesse di un’assistita dell’ATDL cominciano ad essere fissate le udienze di discussione di numerosi altri ricorsi che ci riguardano da vicino e che attengono alla nota questione della rivalutabilità o meno secondo il t.i.p. anche della somma corrispondente all’i.i.s. che costituisce notoriamente la parte più consistente dell’assegno bimestrale. Continua a leggere

La trappola del semaforo giallo

 A chi non è capitato di essere bloccato all’incrocio mentre il semaforo (che era giallo) diventava rosso? Le ragioni possono essere tante, ma, spesso, la causa è la durata del giallo, non adeguata alle condizioni del traffico.Vale la pena riportare che cosa ha recentemente statuito la cassazione (Cassazione civile , sez. II, sentenza 18.04.2007 n° 9167 pubbl. ex mutils su ALTALEX) in proposito. La Sentenza è talmente breve che vale la pena riportarla per intero.M. P. ha impugnato, nei confronti del Comune di Roma, con ricorso notificato il 16 febbraio 2006, la sentenza del Giudice di Pace di Roma, depositata il 20 gennaio 2005, che gli aveva rigettato l’opposizione al verbale di contestazione della violazione di cui agli articoli 41/11 e 146 Cds, redatto dalla Polizia. Lamenta la falsa applicazione dell’articolo 2700 c.c. e la violazione degli articoli 115 e 116 c.p.c. atteso che il Giudice di Pace nulla aveva rilevato in ordine all’eccepita inesistenza dell’elemento soggettivo, determinata dal fatto che era rimasto intrappolato dal traffico nell’area d’incrocio, si che non gli poteva essere imputata la circostanza che fosse scattato il segnale rosso. Il Comune non resiste. Il Procuratore Generale ha chiesto la trattazione del ricorso ex articolo 375 c.p.c., attesa la manifesta fondatezza della doglianza. Continua a leggere

Quali prospettive di tutela per i non ascrivibili ex lege 210/92 dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione?

La recente sentenza 10214/2007 della Corte di Cassazione, da noi per primi segnalata, ha suscitato, come era prevedibile, una ridda di interrogativi e di possibili interpretazioni (non sempre condivisibili) su quali possano essere le prospettive per i soggetti danneggiati che si siano visti negare il diritto all’indennizzo sulla scorta di un giudizio di non ascrivibilità tabellare.
A nostro parere occorre distinguere varie ipotesi e, correlativamente, vari comportamenti da adottare: Continua a leggere

Importante sentenza della Corte di Cassazione in materia di ascrivibilità tabellare del danno indennizzabile ex lege 210/1992

Rimandando a settimana prossima la pubblicazione on line di aggiornamenti più dettagliati sulla questione del risarcimento del danno biologico in favore di soggetti irreversibilmente danneggiati da somministrazione di sangue o emoderivati infetti, merita grande attenzione quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, Sezione Lavoro che, con la recentissima sentenza n.10214, depositata il 4 maggio, 2007 (su gentile concessione dell’editore della Banca dati “Cassazione civile” del Sistema “Leggi d’Italia Professionale” – Gruppo Wolters Kluwer), ha stabilito che negare il diritto all’indennizzo a chi sia “solo” HCV positivo – ma non con epatopatia attiva – contrasterebbe con gli obiettivi “solidaristici” che la stessa normativa si era prefissata e che la giurisprudenza della Corte Costituzionale ha precisato. Continua a leggere